Chapecoense: Neto si risveglia dal coma e chiede della finale.

Dopo la tragedia che ha annientato la squadra brasiliana della Chapecoense, arriva una bella notizia finalmente: uno dei superstiti, il difensore Hélio Hermito Zampier Neto si è svegliato dallo stato di coma farmacologico.

Il difensore, classe 1985 che ha riportato numerose gravi fratture scomposte e un serio trauma cranico, è tutt’ora ricoverato ma ha ripreso conoscenza dopo essere stato tenuto in coma farmacologico per permettergli una più rapida ripresa.

Spaventato e shockato per le ferite che ha riportato sul suo corpo, ha successivamente chiesto della finale che la Chapecoense avrebbe dovuto disputare in Colombia, e per la quale la squadra prese quel volo, ignaro della portata della tragedia.

Gli psicologi hanno ritenuto opportuno non rivelare a Neto quanto successo ai suoi compagni per una serie di motivi: innanzitutto il difensore brasiliano è ancora sotto shock per le gravi lesioni che ha trovato sul suo corpo e di cui ancora non si è reso conto, e ancora, uno shock come quello che potrebbe avere apprendendo della scomparsa di tutti i suoi compagni eccetto lui e pochissimi, potrebbe compromettere le sue condizioni di salute, in miglioramento ma sicuramente delicate (ricordando del trauma cranico che ha costretto i medici a tenerlo in coma farmacologico).

Uomini e donne: Claudio D’Angelo fa la sua scelta

downloadLe voci sul tronista Claudio D’Angelo di Uomini e donne per fortuna si sono rivelate false. Dopo le ultime registrazioni del programma e le scelte dei suoi colleghi tronisti la situazione per lui sembrava essere arrivata al capolinea, quello sbagliato però. Le sue corteggiatrici non lo credevano più sincero e, una alla volta, hanno lasciato lo studio compresa Sonia Lorenzini, preferita dal pubblico. L’unica rimasta li per Claudio è stata Ginevra. Queste vicissitudini hanno portato i fan a pensare che il tronista stesse, quindi, per abbandonare il suo pecorso. Le voci sulla registrazione di oggi invece dicono che D’Angelo abbia fatto la sua scelta e abbia scelto proprio Ginevra, tra le corteggiatrici lei risultava essere quella meno adatta a lui, principalmente per l’età, diciotto anni. Tra l’altro pare che Sonia Lorenzini sia tornata sui suoi passi, Claudio non le ha perdonato il fatto che anche lei non abbia più creduto in lui. La sua scelta quindi è stata dettata dall’amore ? Lo sapremo solo seguendo la nuova coppia.

Ergastolo agli scafisti del naufragio che uccise 200 migranti.

La procura di Palermo, nell’ambito del naufragio che nell’agosto 2015 causò la morte di circa 200 migranti, ha chiesto la condanna alla pena di ergastolo ai tre scafisti Ali Rouibah (algerino), Imad Busadia (algerino), Abdullah Assnusi (libico).

La richiesta di condanna, formulata dai PM Claudio CamilleriRenza Cescon vengono dall’accusa dell’omicidio dei 200 migranti e del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Su quel barcone, nel viaggio della disperazione, c’erano ammassate circa 600 persone e solo a chi pagava un notevole supplemento era consegnato un giubbotto di salvataggio. Dopo la tragedia, le decine di superstiti testimoniarono indicando agli inquirenti 5 nomi, di cui i tre già indicati e due, Suud MujassabiShauki Esshaush i quali sono sotto processo ordinario, mentre per i primi tre è stato chiesto il rito abbreviato per l’ergastolo.

Nello sviluppo delle indagini, inizialmente il GIP di Palermo, Giuliano Castiglia ordinò lo scarceramento dei cinque scafisti in quanto non vide correlazione tra la loro condotta e il decesso dei migranti.

Non è stato così però per la procura, che nel proseguo delle indagini coordinate da Maurizio Scalia, c’è una netta correlazione tra la condotta degli scafisti e la morte dei passeggeri, in quanto ammassati tanto che molti perirono durante il viaggio per asfissia e inoltre, gli scafisti, impedirono agli extracomunitari di salire su. La cassazione accolse questa tesi e annullò l’ordine di scarcerazione precedentemente inoltrato.

 

IL RISCATTO DI MONICA LEWINSKY

15319393_10209889375543518_1269709675_nPoche ore prima del voto negli Stati Uniti per l’elezione del nuovo presidente (con inaspettata vittoria di Donald J. Trump ai danni della favorita Hillary Clinton), è tornata a parlare del famoso “sexgate” Monica Lewinsky. Come sappiamo, durante la presidenza di Bill Clinton, uno dei più grandi scandali nella Casa Bianca interessò l’allora 22enne Monica, la quale ebbe rapporti sessuali con l’allora presidente. Oggi 43enne, Monica in una conferenza dell’Australian Association of National Advertisers, è tornata a parlare di quello scandalo e di come abbia cambiato la sua vita, in peggio. La sua testimonianza in Australia è per sensibilizzare la gente al problema del cyberbullismo, come diretta interessata: Monica per anni di insulti e offese è quasi arrivata al suicidio. Si è detta profondamente pentita per l’errore commesso, pagando l’ingenuità di quegli anni. Il prezzo da pagare è stato carissimo. Come testimonial contro il cyberbullismo, Monica è riuscita con dichiarazioni forti a convogliare l’attenzione sul tema:” “Sono stata chiamata troia, donnaccia e simili. La crudeltà verso gli altri non è nuova, ma ho visto una svolta nel potere di umiliazione data l’ampiezza e la portata di Internet, senza restriziomni e perennemente accessibile”. Il riscatto di Monica Lewinsky con questo suo impegno sociale, può dare la forza alle vittime di cyberbullismo di reagire e non lasciarsi schiacciare dalla cattiveria e l’odio che internet e i nuovi media riescono a riversare contro le vittime.