La Russia tra poco avrà una nuova legge sulla violenza domestica, che depenalizza in alcuni casi il reato di violenza in ambito famigliare. Picchiare coniuge e figli non sarà più reato. Il testo rimuove dal Codice penale russo il reato di “percosse in famiglia” declassandolo a un illecito amministrativo punibile con un’ammenda tra i 5mila e i 30mila rubli (80-470 euro), l’arresto da 10 a 15 giorni o 60-120 ore di servizio civile.Solo nel caso in cui l’aggressore perseguiti continuamente, il proprio familiare potrà essere processato in sede penale e punito con il carcere, e in ogni caso solo se la vittima sarà riuscita a dimostrare i fatti, perché la giustizia non potrà più agire d’ufficio. La tesi di fondo dei promotori del disegno di legge-Chiesa ortodossa e politici conservatori- è che ciò che succede tra le pareti domestiche non sia affare dello Stato. Decisamente contraria  Irina Matvienko, presidente del Centro Anna, l’unica associazione di sostegno  contro le violenze domestiche presente in Russia. “Le percosse in famiglia non sono un valore tradizionale, sono un crimine”, afferma. Nel 2016 la linea ha ricevuto oltre 5mila telefonate, benché sia operativa solo dalle 7 del mattino alle 9 di sera.

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